Una bella brezza a 10-12 nodi ci invita ad issare le vele e ci spinge a 8 nodi di bolina... gran bella barca, le vele da regata north-sail in mylar-carbonio sono come lame, le manovre permettono di regolarle al meglio in ogni andatura e la barca scivola veloce su un mare piatto, il timone a ruota è molto sensibile... ci darà un bel da fare.

Le ore trascorrono piacevoli tra numerosi incontri di delfini e pesci volanti mentre il tramonto mette in scena il suo spettacolo di luci e colori. Intanto il vento diminuisce ed è quasi di prua, tiriamo giù il genoa e procediamo randa e motore. La luna è già all'orizzonte, pregustiamo una notte tranquilla al chiaro di luna... Ma l'idillio dura poco, Roberto è sottocoperta per fare il punto nave, lo chiamiamo per informarlo che ci sono temporali all'orizzonte davanti a noi, giusto il tempo di dare l'ultimo morso ad un panino con prosciutto, un presentimento e prendiamo una mano di terzaroli alla randa (la sola predisposta, è pur sempre una vela da regata), l'anemometro comincia a registrare un incremento repentino del vento e nel giro di 1 o 2 minuti il vento è costante a 25 nodi con raffiche a 30, la barca tende all'orza e sbanda considerevolmente, proviamo a mantenere l'assetto ma non resta che ammainare la randa che subirà, non capiamo bene come, un danno, una lacerazione lungo la balumina di circa 40 cm. Procediamo solo a motore, la buriana ci sorprende all'improvviso e non siamo attrezzati, non abbiamo su neanche le cerate, e senza cinture di sicurezza e life-line è impensabile andare a prua a issare il genoa per stabilizzare la barca.

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